
L’analisi transazionale nella relazione di Coaching.
La difficoltà di creare relazioni.
La “relazione” insieme allo “sviluppo del potenziale” e al “alla definizione dell’obiettivo” è uno dei 3 pilastri fondamentali del Coaching, ma di importanza strategica, poiché si colloca nell’area iniziale del contratto, ovvero alle radici del processo.
A supporto di quanto sopra, possiamo citare il secondo assioma sulla comunicazione umana di Paul Watzlawick, psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, che afferma quanto segue:
La comunicazione umana è sviluppata su 2 piani:
Il contenuto, e la relazione
Il piano della relazione classifica il contenuto della comunicazione
La difficoltà di creare relazioni è uno dei punti di maggiore sofferenza dell’essere umano.
Il cuore della relazione è la capacità di ascoltare mettendo da parte il proprio ego.
Non si può fare un vero ascolto se non si fa spazio dentro di se per far posto ad altro.
Se non entra il nuovo si rimane sempre uguali a se stessi.
L’Analisi Transazionale: che cos’è?
Per comprendere meglio l’aspetto relazionale, e quali sono le dinamiche che lo compongono approfondiamo l’argomento tramite l’Analisi Transazionale (A.T.)
Si tratta di una teoria psicologica elaborata negli anni ’60 dallo psicologo canadese Eric Leonard Bernstein, conosciuto come Eric Berne, e Thomas Antony Harris, indiscusso portavoce di questa teoria.
A Eric Berne va il merito di aver reinterpretato la psicoanalisi, spogliandola del linguaggio tecnico comprensibile a pochi esperti, e rendendola familiare e leggibile ad un vasto pubblico.
L’A.T. è una teoria della comunicazione basata sull’analisi delle transazioni di specifici stati dell’Io coinvolti, e permette di comprendere come i nostri schemi abbiano origine
nell’infanzia, e continuino a riproporsi nella vita da adulti, rivelandosi talvolta inadeguati o dannosi.
La Personalità si suddivide in 3 parti
Eric Berne afferma che la personalità si può suddividere in tre parti, che corrispondono ad altrettanti stati dell’Io.
Osservando il comportamento della persona che agisce possiamo individuare lo stato
dell’Io che ha generato tali atteggiamenti.
Ogni individuo ha a sua disposizione un repertorio limitato di stati dell’io, intesi come realtà psicologiche.
- Stati che ricordano la figura dei genitori (esteropsichici)
- Stati che consentono la valutazione obiettiva della realtà (neopsichici)
- Stati acquisiti e fissati nella prima infanzia (archeopsichici)
Familiarmente si chiamano Genitore, Adulto e Bambino.
Genitore, è lo stato dell’io esteropsichico che “riproduce” gli stati dell’ego dei propri genitori o la percezione che si ha degli stati dell’ego dei propri genitori.
A livello cerebrale vi sono delle registrazioni costituite da parole e comportamenti dei genitori.
Noi riproduciamo queste registrazioni ed agiamo come nostro padre e nostra madre, anche se non ci piacevano le cose che dicevano o facevano.
Lo stato dell’io Genitore si forma da 0 a circa 10 anni di vita del bambino, ma non è escluso che possano aggiungersi registrazioni anche dopo.
“il tuo Genitore” è lo stato psichico che era tipico di uno dei tuoi genitori”
Adulto, è lo stato dell’io neopsichico che è caratterizzato dalla valutazione obiettivo della realtà, ed esprime la nostra parte logica e razionale che registra e utilizza ogni tipo di informazione, ed elabora i concetti attraverso il ragionamento.
Solo quando si è nello stato dell’io Adulto si reagisce alle situazioni con tutte le
risorse disponibili della persona adulta.
Lo stato dell’Io Adulto inizia a formarsi sin dai primi mesi di vita del bambino.
Di fatto il sistema nervoso alla nascita non è ancora sufficientemente sviluppato e si
completa solo intorno ai 12 anni, e pertanto questa l’età in cui l’Adulto diventa realmente funzionale.
“ il tuo io Adulto” è la capacità di valutare la situazione in modo autonomo e obiettivo, formulando i tuoi percorsi mentali”
Bambino, è lo stato dell’ io archeopsichico, che contiene le emotività della prima infanzia.
A livello cerebrale vi sono delle registrazioni costituite dai sentimenti provati dal bambino alle parole e ai comportamenti dei genitori.
E’ la sede di bisogni, atteggiamenti e comportamenti della nostra infanzia, legati alle esigenze psicobiologiche più profonde.
La soddisfazione o l’insoddisfazione verso una situazione, memorizzata come valore positivo o negativo, si espliciterà in creatività e fantasia, oppure, in frustrazione e
senso di colpa.
Lo stato dell’Io Bambino si forma da 0 ai 6 anni di vita.
Nel Bambino ritroviamo l’impulso ad agire, la creatività, la curiosità, le emozioni, l’invidia, la gelosia, il piacere, ecc.
“il tuo Bambino” ovvero l’espressione e l’intento della tua reazione sono identici a quelli che avresti avuto da bambino”
Analisi Transazionale per il Coaching
L’Analisi Transazionale offre molti spunti al Coaching, e in particolare va sottolineata la capacità del coach dell’auto ascolto;
Ovvero sapersi ascoltare per interagire con le emozioni che lo coinvolgono.
I tre stati dell’Io si possono rappresentare nel modello strutturale indicato in fig. 1
ANALISI TRANSAZIONALE
Le transazioni sono scambi comunicativi tra due persone.
Per transazione perciò si indica qualsiasi scambio che avviene tra due o più persone, sia esso un dialogo, oppure uno scambio di gesti affettuosi.
Possiamo pertanto affermare che l’unità del rapporto sociale si chiama transazione.
Due persone che si incontrano, si scambieranno parole, e adotteranno comportamenti;
Uno dei due si attiverà per primo manifestando di essersi accorto dell’altro:
Questo è lo stimolo transazionale
L’altro dirà o farà qualcosa in funzione dello stimolo ricevuto:
Questa è la reazione transazionale
L’analisi transazionale si occupa di comprendere quale stato dell’io ha provocato lo stimolo transazionale e quale stato dell’io ha causato la reazione transazionale.
TRANSAZIONI COMPLEMENTARI
Le transazioni più semplici sono quelle in cui sia lo stimolo sia la reazione sono provocati dallo stato dell’io Adulto delle persone.
L’automobilista in corrispondenza di un attraversamento pedonale stabilisce dai dati a sua disposizione che deve arrestare l’auto;
Chi reagisce, il pedone, interpreta correttamente il gesto e si incammina sull’attraversamento pedonale, esattamente come l’automobilista si aspetta.
Nella scala delle transazioni semplici seguono quelle tra Bambino e Genitore.
Il bambino non vuole addormentarsi da solo nella stanza buia, e la mamma si posiziona vicino a lui per rassicurarlo.
Sono tutte e due transazioni complementari, vale a dire la reazione è appropriata e prevista e segue l’ordine naturale dei rapporti umani.
La prima che viene classificata come Transazione Complementare di Tipo 1, è rappresentata nella figura 2a.
La seconda transazione complementare di tipo 2 è rappresentata nella figura 2b
Finché le transazioni sono complementari, proseguono senza intoppi;
non importa che due persone siano impegnate a lamentarsi di come va il mondo (Genitore-Genitore) a risolvere un problema (Adulto-Adulto) o a giocare (Bambino-Bambino o Genitore-Bambino)
TRANSAZIONI INCROCIATE
Al contrario la comunicazione si interrompe quando i vettori si incrociano, dando luogo appunto ad una transazione incrociata.
La più comune è la transazione incrociata di tipo 1, che provoca difficoltà nella vita coniugale, nelle relazioni affettive, nell’amicizia e nel lavoro.
Stimolo Adulto-Adulto Stimolo Adulto-Adulto
Reazione Bambino-Genitore Reazione Genitore-Bambino
“Più tardi vedremo di capire perché non riesci a superare questo esame,”
oppure “Sai dove sono i miei occhiali?”
La reazione Adulto-Adulto sarebbero:
“Voglio capirlo anch’io” oppure: “Sul tavolo”
Se invece chi reagisce allo stimolo incrocia i vettori, le reazioni saranno del tipo:
“Stai sempre critico nei miei confronti”
oppure: “non ti va bene mai nulla”
Sono transazioni di tipo Bambino-Genitore, e come si vede dal diagramma i vettori si incrociano, e la comunicazione si interrompe.
Occorre che l’adulto diventi Genitore per far da complemento al Bambino;
Oppure che in quest’ultimo si attivi l’Adulto per far da complemento all’Adulto.
L’inverso della Transazione incrociata di Tipo 1, è la Tipo 2 illustrata nella figura 3b
L’osservazione è obiettiva da Adulto, e la reazione è da Genitore che parla al Bambino.
L’osservazione: “Sai dove sono i miei occhiali?”
può provocare questa risposta:
“perché non fai più attenzione a dove lasci le tue cose?”
TRANSAZIONI ULTERIORI
Le transazioni complementari più semplici si verificano quasi sempre in superficiali rapporti di lavoro e sociali, e sono facilmente turbati da transazioni incrociate più semplici.
Più complesse sono le transazioni ulteriori che comprendono l’intervento attivo di più stati dell’io contemporaneamente e costituiscono la categoria che fornisce una base ai giochi.
I commessi viaggiatori prediligono le transazioni angolari, che coinvolgono tre stati dell’io.
Esempio:
Commesso viaggiatore: “Questo sarebbe il migliore, ma Lei non se lo può permettere”
Casalinga: “E invece lo prendo”
Si vede a nella figura 5a l’analisi di questa transazione. Il commesso viaggiatore da Adulto fa due affermazioni obiettive: “Questo sarebbe il migliore” e “Lei non se lo può permettere”
A livello apparente, le due affermazioni sono dirette all’adulto della casalinga, che, in quanto adulto dovrebbe rispondere: “Ha ragione su tutti e due i punti”
Tuttavia il vettore ulteriore, psicologico, è diretto dall’Adulto navigato e professionalmente addestrato del commesso viaggiatore al Bambino della casalinga.
E che i suoi calcoli siano esatti lo dimostra il fatto che a rispondere è proprio il Bambino, che dice effettivamente: “Non me ne importa un accidente della spesa, gli faccio vedere io a questo villanzone che non valgo meno degli altri clienti”
Una transazione ulteriore duplice coinvolge 4 stati dell’io, e l’esempio tipico sono i giochi dei flirt.
Lui: Ti va di salire da me ? vorrei mostrarti la mia collezione di farfalle.
Lei: Adoro le farfalle e i loro colori sin da quando andavo a scuola.
Come da figura 5b, a livello sociale questa è una conversazione da Adulti sulle farfalle, mentre a livello psicologico è una conversazione di Bambini che ha per tema il gioco sessuale.
Ad una prima impressione sembra che l’iniziativa sia dell’Adulto, ma come nella maggior parte dei giochi l’esito è determinato dal Bambino, e i giocatori sono i primi ad esserne sorpresi.
Riassumendo, le transazioni possono essere complementari o incrociate, semplici o ulteriori; e le transazioni ulteriori possono essere a loro volta angolari e duplici.
Per rendere più semplice la comprensione degli stati dell’io
Un contributo importante per rendere ancora più semplice la comprensione e interpretazione degli stati dell’io, è arrivato da Thomas Antony Harris, portavoce della A,.T. di Eric Berne che ha semplificato le posizioni esistenziali secondo lo schema sotto riportato:
Le posizioni esistenziali sono quattro e descrivono come una persona vede sé e gli altri.
I segni + e – riportati nelle descrizioni seguenti indicano un’asserzione positiva o negativa riferita alla posizione esistenziale:
Posizioni esistenziali
Io sono OK; tu sei OK (IO+ TU+) | Posizione esistenziale sana, che induce ad un comportamento assertivo Ovvero la posizione da principe o principessa; La posizione in cui dovremmo essere e dalla quale partiamo alla nascita |
Io sono OK; tu NON sei OK (IO+ TU-) |
Comportamento aggressivo Io sono principe e tu ranocchio, è la posizione che implica l’eliminazione dell’altro, è la posizione arrogante o da killer. E’ una posizione di mediocrità e di cinismo. |
Io NON sono OK; tu sei OK (IO- TU+) |
Comportamento passivo, servile, depressivo E la posizione del perdente. E’ la posizione di frasi come “avrei dovuto” o “se soltanto” |
Io NON sono OK; tu NON sei OK (IO – TU-) |
E’ la posizione della futilità, del cinismo, ” del “nulla giova!”. E’ forse la peggiore situazione delle quattro. |
Le persone nascono OK !
Questo è in forte contrasto con la psichiatria tradizionale che divide le persone in “sani” e “malati”.
Ogni persona nasce OK mentre sono le transazioni con le persone (o meglio la sua interpretazione di queste) che generano il copione e lo condizionano (e ci trasformano eventualmente in rospi).
Nicola Sodo
nicola.sodo@outlook.com
Stefano Mracelli
12 Gennaio 2020at19:00Sodo, come vuole il tuo Nome. Articolo molto chiaro, anche per un medico/psicologo come me. Siamo tutti OK, mi fa pensare a un bel concerto sinfonico, ma anche un’assolo di violino. Io sono OK basato su Tutti siamo Ok, è un grande risultato. L’armonia è questa, ma si conosce tramite il caos non ancora organizzato, il brodo del primordio. Grazie.