Categoria: Autoefficacia: teoria e applicazioni

Categoria: Autoefficacia: teoria e applicazioni

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Autoefficacia: teoria e applicazioni

Come aumentare il senso di autoefficacia? Riprendiamo la nostra rubrica dedicata al raggiungimento degli obiettivi, dedicandoci oggi ad un tema centrale nella buona riuscita del piano d’azione: l’autoefficacia.

L’autoefficacia: che cos’è?

Questo aspetto assume un ruolo importante nel rapporto fra obiettivo e prestazione, infatti le convinzioni relative alla nostra efficacia e al sentirci adeguati o meno “condizionano” la riuscita dei nostri obiettivi. Su questo argomento ci viene in aiuto Albert Bandura (psicologo canadese, famoso per la sua teoria sull’apprendimento sociale) con il concetto di “agency”.

Secondo la teoria socio-cognitiva da lui elaborata, l’agentività (agency) è la facoltà umana di far accadere le cose, di “incidere” sulla realtà, mettendo in atto un vero e proprio intervento. Se noi non credessimo fermamente di poter cambiare la nostra realtà, cioè di poter compiere azioni che causano effetti e risultati forse non agiremmo!

Il senso di “autoefficacia” quindi è un po’ il nostro “timone”, la guida della nostra vita, che ci permette di compiere delle azioni per raggiungere determinati obiettivi.

Autoefficacia e autostima: quale differenza?

Bisogna però distinguere l’autoefficacia dall’autostima. Non sono infatti la stessa cosa! L’autostima, secondo Bandura, implica giudizi di valore personale (legati alla sfera dell’Essere), mentre l’autoefficacia riguarda la capacità personale (legata alla sfera del Fare).

Quante volte ci capita o ci è capitato di non sentirci all’altezza, di sentire di non essere adeguati per un determinato compito o in un determinato ruolo/lavoro?  Soltanto se l’attività rientra in qualche modo nella nostra sfera valoriale personale (cioè di misurazione del nostro Valore) sarà “intaccata” in qualche modo anche la nostra autostima, oltre ad avere avuto la sensazione di un basso livello di efficacia.

Inoltre, il senso di autoefficacia è direttamente legato alla qualità della prestazione, grazie all’impegno e alla costanza che derivano dalla fiducia di potercela fare.

Autoefficacia nel Coaching

Compito del Coach sarà quindi quello di aiutare il Coachee a costruire, mantenere e sviluppare costantemente il senso di autoefficacia.

Proprio il senso di autoefficacia  potrà essere un carburante indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi.

Il Coaching è di grande aiuto perchè permette alla persona di non concentrarsi troppo sui propri limiti o difetti, ma di sviluppare i punti di forza e le potenzialità. Lavorando sul senso di autoefficacia il Coach indirettamente porta il Coachee ad aumentare anche il suo livello di autostima.

Le 4 strategie per aumentare l’autoefficacia

Come è possibile allora aumentare l’autoefficacia?

Bandura ci propone 4 strategie principali:

1. Esperienze dirette di gestione efficace

Ci sono delle esperienze dirette sia presenti che passate in cui sei riuscito ad ottenere i tuoi obiettivi? Che cosa di ciò che hai utilizzato ti può essere utile? Quali azioni hai intrapreso?

Il Coach può “sottolineare” alcuni strumenti, portando l’attenzione del Cliente sulla valorizzazione dei successi ottenuti e sui processi attuati, senza però eccedere o cadere in un falso buonismo.

2. Esperienze vicarie

Ti viene in mente qualcuno che ha avuto esperienze simili?  Che cosa  di quello che ha fatto può esserti utile? Puoi prendere qualche spunto dalla sua esperienza?

Si può mettere in rapporto l’esperienza del Cliente con quella di altre persone, il più possibile simili, perchè siano più efficaci e utili. Soffermandosi sul processo il Coach aiuterà il Cliente ad individuare dei modelli concreti a cui potersi ispirare.

3. Persuasione verbale

Mi racconti come hai fatto? Qual è il tuo prossimo step/obiettivo?

Nella relazione di Coaching, lo sappiamo, è importante far sì che non si instauri una sorta di “dipendenza” dal giudizio del Coach, per questo è consigliabile dare dei feedback più sul processo che un giudizio sulla persona, così il feedback risulterà davvero costruttivo.

4. Stati fisiologici e affettivi

Allenare la cura del sé, darsi tempo quando se ne ha bisogno, per recuperare l’energia che manca è allenare il proprio senso di benessere.

Il Coach sa bene che le condizioni psico-fisiche della persona sono importanti e possono in qualche modo condizionare il senso di autoefficacia. Per questo il Coach può proporre esercizi di allenamento delle meta-potenzialità C.A.R.E.® del Coachee.

Possiamo quindi concludere affermando che il senso di autoefficacia è direttamente collegato con la definizione degli obiettivi e l’aspettativa di successoSe avremo una forte percezione di autoefficacia con ogni probabilità ci proporremo obiettivi sfidanti, accompagnati dalla sensazione di riuscirci e quindi portando anche la “prestazione” verso risultati migliori!

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