Categoria: Mindfulness e Coaching. Un percorso integrato verso la Consapevolezza

Categoria: Mindfulness e Coaching. Un percorso integrato verso la Consapevolezza

Mindfulness e Coaching. Un percorso integrato verso la Consapevolezza

L’integrazione della Mindfulness al Coaching è un approccio che già da tempo sta guadagnando sempre più attenzione nel campo dello sviluppo personale e professionale.
La sinergia tra questi due ambiti offre una prospettiva innovativa e soprattutto arricchente per i Coach, per i Coachee e, più in generale, per la relazione di Coaching stessa.
Questo articolo esplora i punti di connessione tra Mindfulness e Coaching, evidenziando i vari benefici che derivano dall’integrazione di queste pratiche analizzandolo da più punti di vista.

 

1) La Mindfulness: una pratica fondamentale per i Coach

La Mindfulness, che in termine tecnico potremmo per il momento tradurre come “consapevolezza”, è una disciplina che invita a vivere nel momento presente con attenzione e senza giudizio.
La Mindfulness nasce a fine degli anni 70 in ambito ospedaliero, inventata dal biologo Jon Kabat-Zinn allo scopo di aiutare i pazienti che soffrivano di dolore cronico.
Grazie all’applicazione di diverse pratiche, comunemente chiamate “meditazioni”, che possono essere sia formali sia informali (dalla più classica meditazione nella posizione del fior di loto fino al quotidiano “farsi la doccia” o addirittura “lavarsi i denti”), l’individuo scopre un modo semplice e pratico per prendere piena connessione con sé stesso e iniziare un viaggio introspettivo.
Mindfulness infatti, più che “consapevolezza” come prima menzionato, significa “essere consapevoli”, nel momento presente e senza giudizio, di ciò che accade nella nostra mente, nel nostro corpo e intorno a noi. Significa riprendere il controllo della propria vita e saper dirigerla nella giusta direzione.

A molti Coach questa descrizione comincerà a far suonare qualche campanellino particolarmente famigliare…

Va da sé d’altra parte che, per un Coach, coltivare questa propensione allo sguardo verso il se stesso interiore è un percorso non solo naturale ma, molte volte, perfino necessario quanto l’adesione all’etica professionale o il conseguimento di certificazioni riconosciute.
La mindfulness, infatti, permette ai Coach di sviluppare una maggiore consapevolezza e presenza, elementi essenziali per una relazione di Coaching efficace.

 

2) Ma quali sono i punti di connessione fra Mindfulness e Coaching?

Mindfulness e Coaching condividono numerosi aspetti fondamentali. Entrambi incoraggiano l’osservazione non giudicante della realtà, l’apertura a nuove prospettive e l’esplorazione del proprio “inner game”.
Inoltre, promuovono la consapevolezza e l’intenzionalità nei meccanismi attentivi, aiutando a focalizzare l’attenzione in modo efficace.

D’altra parte, uno dei dettami che per primi vengono insegnati nelle varie Scuole di Coaching sottolinea proprio l’importanza per il Coach di essere “ego-less”, ossia di attenersi a quell’atteggiamento socratico del “so di non sapere” al fine di superare l’influenza del proprio ego e dedicarsi completamente all’ascolto empatico del Coachee.
La Mindfulness è la pratica perfetta per aiutare i Coach a sviluppare questa capacità di ascolto profondo e contestuale, ampliando la loro consapevolezza e presenza.

 

3) Come la Mindfulness può aiutare i Coach

Per un Coach, integrare la Mindfulness nella propria pratica professionale significa intraprendere un percorso di crescita continua.
La Mindfulness non è MAI da vedere come una tecnica, bensì come un modo di essere che permea ogni aspetto della vita e del lavoro.
Questo approccio consente ai Coach di essere più presenti, empatici ed efficaci nel supportare i Coachee all’interno del loro percorso di Coaching.

Un Coach che pratica la Mindfulness sviluppa una maggiore capacità di auto-riflessione e auto-regolazione.
Questa consapevolezza aumentata si traduce in una migliore capacità di comprendere le proprie reazioni e di gestirle in modo più efficace. Inoltre, la Mindfulness aiuta i Coach a rimanere centrati e calmi anche in situazioni di alta pressione, migliorando la qualità del supporto offerto ai Coachee.

Coltivare la Mindfulness offre numerosi vantaggi per i Coach, migliorando la loro efficacia e benessere personale. Ecco alcuni dei principali benefici:

  • Maggiore chiarezza mentale: la pratica aiuta a liberare la mente dal rumore e dalla confusione, permettendo una visione più chiara e focalizzata.
  • Sostenere l’attenzione per periodi prolungati: praticare la mindfulness su base regolare migliora la capacità di mantenere l’attenzione su compiti specifici per periodi di tempo più lunghi.
  • Equilibrio emozionale: questa disciplina promuove un maggiore equilibrio emozionale, riducendo un’eventuale reattività emotiva.
  • Disidentificazione dai contenuti mentali: questo è uno dei benefici più potenti, aiuta infatti a disidentificarsi dai pensieri e dalle emozioni, riducendo la reattività automatica ed evitando di incorrere, ad esempio, nel dare per scontato il “sapere” informazioni pertinenti al Coachee e al percorso che sta illustrando.
  • Riduzione della proliferazione mentale: la Mindfulness rallenta la cascata di pensieri automatici, favorendo una mente più calma e centrata. Così facendo risulta più semplice creare domande a spirale che possano far sì che il Coachee vada dritto al punto della questione che ha voluto portare in sessione.
  • Gestione delle situazioni complesse: praticarla costantemente assicura un miglioramento della capacità di gestire situazioni complesse con lucidità e calma interiore.
  • Gestione dello stress: questo è uno dei benefici più comunemente riconosciuti a oggi (tanto è che il primo protocollo inventato, l’MBSR, era appunto inerente alla riduzione dello stress). Questa pratica infatti aiuta a riconoscere e gestire efficacemente i livelli di stress, abbassandoli drasticamente in appena otto settimane.

 

4) La Mindfulness può aiutare anche la relazione di Coaching?

Per venire dritti al punto, la risposta è SI!

Oltre ai benefici personali per il Coach, la Mindfulness apporta vantaggi significativi anche alla relazione di Coaching.
A livello interpersonale, la mindfulness infatti consente di:

  • Sviluppare una mente non giudicante: una mente non giudicante permette di incontrare il Coachee nella realtà del momento, senza etichette o risposte automatiche. È, in effetti, la conditio sine qua non di ogni relazione di Coaching.
  • Ascolto empatico: la mindfulness favorisce lo sviluppo di un ascolto empatico, anche questo elemento del tutto essenziale per una relazione di Coaching efficace.
  • Attenzione ai pensieri ricorrenti del Coachee: la consapevolezza aumentata permette di porre maggiore attenzione alle modalità di pensiero ricorrenti del Coachee.
  • Analisi lucida della realtà esterna e interna: la Mindfulness facilita un’analisi più ampia e lucida della realtà esterna e un esame più consapevole ed empatico della realtà interiore.
  • Indirizzare consapevolmente attenzione e intenzione: la Mindfulness aiuta a dirigere più consapevolmente l’attenzione, migliorando l’efficacia delle sessioni di Coaching attraverso la creazione di domande più efficaci.

 

5) La Mindfulness quando si lavora nel business/executive Coaching

La Mindfulness è particolarmente utile nello sviluppo delle competenze di leadership. I leader che praticano la Mindfulness sono in grado di prendere decisioni più informate e consapevoli, di gestire lo stress in modo efficace e di comunicare con maggiore chiarezza ed empatia.
Inoltre, questa disciplina aiuta i leader stessi a sviluppare una visione a lungo termine e a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e inclusivo.

Ecco quindi che, per i Coach che lavorano in maniera specifica con leader e manager, integrare questa disciplina nel Coaching può davvero facilitare lo sviluppo di queste competenze chiave. Attraverso di essa, infatti, i leader possono essere facilitati nell’imparare a riconoscere e gestire meglio le proprie emozioni, nonché a comprendere le dinamiche relazionali e a prendere decisioni basate su una consapevolezza profonda e intuitiva.

Ci preme tuttavia sottolineare una cosa: è comunque sempre imprescindibile segnalare già dal primo colloquio in cui si verifica la presenza di Coachability (e nello stesso patto di alleanza) che verrà usato anche lo strumento della Mindfulness all’interno del percorso di Coaching.
In particolar modo, soprattutto se si intende utilizzare la pratica meditativa formale come strumento per permettere al Coachee di mettere a fuoco un futuro desiderato, è bene indagare sin dal primo colloquio se vi è risonanza sul metodo che si va a proporre e soprattutto se (qualora ci siano stati già pregressi) non ci sono stati effetti avversi.

 

6) Mindfulness e gestione dello stress del Coachee

La gestione dello stress è un aspetto cruciale della vita moderna, e la Mindfulness offre strumenti estremamente efficaci per affrontare le sfide quotidiane. Questa disciplina aiuta a riconoscere i segnali di stress prima che diventino travolgenti, permettendo di intervenire in modo proattivo.

Per i Coach, insegnare tecniche di Mindfulness ai Coachee può essere un modo potente per aiutarli a gestire lo stress e a migliorare il loro benessere generale. Attraverso esercizi di respirazione consapevole, meditazione e osservazione non giudicante, i Coachee possono imparare a rimanere calmi e centrati anche in situazioni difficili.
Una buona piccola pratica, sempre (come già sottolineato) condivisa e messa in chiaro dal primo colloquio, potrebbe essere quella di fare tre minuti di respiro consapevole ad apertura della sessione, oppure una meditazione chiamata “S.T.O.P.” qualora il Coachee entrasse in sessione già particolarmente “attivato”.
La meditazione S.T.O.P. è una pratica molto veloce ma altrettanto efficace che spesso viene utilizzata anche per iniziare le riunioni aziendali.

Cogliamo l’occasione per inserire qui la pratica menzionata.

 

 

Entriamo nel momento presente, osservando pensieri, sentimenti e sensazioni che stiamo vivendo in questo momento.

Annotiamole mentalmente: piacere, dispiacere, tensioni, contratture, leggerezza, tristezza, allegria, ciò che stiamo dicendo a noi stessi. Limitiamoci ad osservarli.

Con gentilezza ora iniziamo a portare la nostra attenzione al respiro. Inspiriamo, espiriamo. Il respiro è ciò che ci ancora al momento presente. Inspiriamo notando l’aria fresca, espiriamo notando come sia diventata più calda rispetto a prima.

Dirigiamo ora l’attenzione oltre il nostro respiro, oltre il nostro corpo… verso l’esterno.

Esploriamo con tutti i sensi di ciò che sta accadendo intorno a noi. Accorgiamoci ad esempio dei suoni nella stanza, poi dei suoni che provengono dall’esterno. Accorgiamoci di eventuali odori, cerchiamo di percepirli con attenzione. Sentiamo i punti di appoggio del nostro corpo sulla sedia, o il tessuto che sfiora la nostra pelle.

Possiamo ora procedere consapevolmente all’azione, aprendoci con curiosità a ciò che sta accadendo, rispondendo con naturalezza.

 

7) Mindfulness e relazioni interpersonali: come si riflette sul Coaching?

La Mindfulness ha un impatto significativo anche sulle relazioni interpersonali. Integrare questa disciplina all’interno del proprio stile di vita migliora la capacità di ascolto empatico e di comunicazione, elementi essenziali per costruire relazioni sane e significative.

Nel contesto del Coaching, una maggiore consapevolezza delle dinamiche relazionali può aiutare i Coachee a migliorare le loro interazioni con colleghi, amici e familiari e a capire, all’interno del percorso, quali sono ad esempio i potenziali attori agevolanti e ostacolanti per raggiungere il proprio obiettivo.
Tutto ciò offre un valido aiuto anche in un’ottica di introspezione proiettata al passato, ovvero nella fase di elaborazione in cui si va a verificare, ad esempio, se il pattern in questione si è già ripetuto e, se sì, in quale contesto e con quali persone.

La Mindfulness inoltre favorisce una maggiore comprensione delle proprie emozioni e reazioni, permettendo di rispondere in modo più consapevole e meno reattivo. Maturando maggior facilità nel riconoscimento e nella gestione delle proprie emozioni, è più facile anche per il Coachee riuscire a rispondere a domande di tipo introspettivo, come ad esempio “Come ti fa sentire questa cosa?” o, ancora meglio, a identificare nella corporalità la sensazione che si prova (chiedendo ad esempio “Dove percepisci nel tuo corpo questa emozione che mi hai appena descritto?”).

 

Conclusioni

L’integrazione della Mindfulness nel Coaching rappresenta un approccio molto potente e trasformativo, che offre benefici significativi sia per i Coach che per i Coachee. La mindfulness migliora la consapevolezza, l’equilibrio emozionale, la capacità di gestione dello stress e la qualità delle relazioni interpersonali. Per i Coach, adottarla come stile di vita e praticarla a ritmo regolare può essere un percorso naturale (a volte perfino necessario) per raggiungere un maggior livello di efficacia all’interno delle proprie sessioni.

L’invito è dunque quello di valutare fortemente l’esplorazione e l’integrazione della Mindfulness nella pratica di Coaching, scoprendo in prima persona come questa sinergia possa aiutare ad arricchire e trasformare il percorso di crescita del Coachee. La Mindfulness, infatti, ci insegna che la pienezza della vita è nel momento presente, e che attraverso la conoscenza di sé stessi è possibile comprendere anche che ogni passo verso la consapevolezza è un passo verso una vita più autentica e appagante… e questo d’altra parte non è, già in sé, uno degli obiettivi maestri dello strumento del Coaching?

 

 

Paola Busoli

Amministratore Delegato di R.B. srl | Mindfulness Professional Trainer |
Coach Professionista Evolutiva, specializzata in Business & Executive
Medolla (MO)
info@mindfulnest.it

 

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