COMUNICAZIONE SOCIAL: il ruolo del Coaching per un Personal Branding autentico
Introduzione
Nell’era digitale, promuoversi online è diventata una grandissima opportunità alla portata di tutti: grazie a internet e a tutte le piattaforme che abbiamo a disposizione possiamo arrivare non più solo a clienti locali ma a persone dislocate in ogni parte del mondo.
Non ci sono mai state così tante opportunità come oggi per avviare un business, non è mai stato così potenzialmente facile far arrivare la nostra voce a così tante persone.
Ma, per lo stesso motivo, non c’è mai stata così tanta competizione e non è mai stato così difficile farci ascoltare davvero. In un mercato sempre più saturo di professionisti di ogni genere e sovraccarico dei loro contenuti, far sentire la nostra voce non è mai stato, in realtà, così difficile.
In un mondo come questo, differenziarci, tirare fuori chi siamo veramente e mettere in luce la nostra proposta unica, è ormai diventata una vera e propria necessità perché ci permette di far capire alle persone cosa offriamo di diverso (e soprattutto come lo offriamo) e quindi dare a chi di loro ha bisogno proprio di noi, un buon motivo per sceglierci.
Ok tutto molto bello… ma come si fa!? La risposta è il personal branding.
Secondo Wikipedia “il Personal Branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura la propria marca personale”.
Uno step fondamentale nella nostra comunicazione, soprattutto se consideriamo che oggi le persone non prendono decisioni basate unicamente su dati razionali, come le caratteristiche di un servizio, corso o consulenza. Con una maggiore consapevolezza ed esigenze più elevate (ma anche proprio per via del sovraccarico di informazioni già citato prima) le persone, sempre più spesso, scelgono un professionista grazie all’affinità che sentono con lui e quindi considerando i valori e la visione che lo guidano. Non si limitano quindi a valutare l’offerta, ma tengono conto dell’identità e delle convinzioni che stanno dietro a ciò che viene proposto.
Cos’è il Social Personal Branding
Quando parliamo di social media questa esigenza di avere un forte personal brand, diventa ancora più imprescindibile: qui la promozione del proprio business è davvero alla portata di tutti. D’altro canto, proprio per questo motivo, la quantità di persone che iniziano a promuoversi e i contenuti che girano sulle varie piattaforme social, è pressoché infinita.
In questa moltitudine di persone e contenuti, consapevolizzare chi siamo e cosa vogliamo comunicare è la “conditio sine qua non” per riuscire poi a distinguerci dalla massa e arrivare davvero al cuore delle nostre persone… nonché una grandissima opportunità!
I social media non sono infatti semplicemente piattaforme di interazione, ma potenti strumenti che ognuno di noi ha a sua disposizione per costruire e comunicare il proprio personal brand.
Ogni post, commento o interazione contribuisce a plasmare l’immagine pubblica di un individuo e professionista, definendo come viene percepito dagli altri.
In questo contesto consapevolizzare e comunicare il nostro personal brand è importante non più solo per distinguerci ed emergere tra la moltitudine di competitors ma anche per:
- Costruire una community di persone affiatate e affezionate a noi: per farlo è importante capire cosa vogliamo tirare fuori di noi come persone, non solo come professionisti, in modo da individuare quei punti di contatto che possono connetterci con chi ci segue a un livello ancora più profondo fatto di simboli ed esperienze comuni.
- Avere una propria “mappa contro gli attacchi”: quando ci comunichiamo sui social è inevitabile essere non solo comunicatori ma anche spettatori. E quando i contenuti di cui siamo spettatori sono quelli dei competitors, mantenere la rotta non è sempre così facile, soprattutto quando, per un motivo o per l’altro, la nostra comunicazione non sta funzionando esattamente come vorremmo. In quei momenti ci sembreranno bravissimi, super competenti e molto più bravi di noi; faranno vacillare le nostre certezze e saremo tentati di seguirne le orme: ed è proprio lì che avere una propria “mappa” di chi siamo e cosa è importante per noi può rivelarsi davvero salvifica.
- Stare alla larga dai trend sbagliati: i social viaggiano alla velocità della luce e quotidianamente spuntano nuove funzionalità e nuovi trend. Essere consapevoli di chi siamo e di come vogliamo comunicarci ci permette di selezionare solo quelli che davvero parlano di noi e alle nostre persone.
- Arrivare proprio alle persone con cui vogliamo lavorare, non solo quelle che hanno bisogno dei nostri servizi: più siamo consapevoli di chi siamo e delle persone con cui ci troveremo bene a lavorare, più riusciremo a tirare fuori, nella nostra comunicazione, proprio quei lati di noi che ci consentiranno di attirarle e, allo stesso tempo, tenere alla larga quelle con cui invece non ci troveremo in affinità.
- Non stancarci della nostra comunicazione ed evitare il più possibile i momenti di blocco: se anziché scavare cadiamo nella trappola del costruire, andando a indossare una maschera che non ci appartiene, prima o poi ci stancheremo di quella maschera e finiremo per non riconoscerci più in quello che stiamo facendo e comunicando.
Insomma, comunicarsi sui social diventa, giorno dopo giorno, un meraviglioso percorso di crescita personale e di scoperta di se stessi, come professionisti ma anche e soprattutto come persone… perché nel momento in cui ci si comunica in prima persona è importante (e bellissimo!) farlo ognuno a modo suo!
Il Ruolo del Coaching nel Social Personal Branding
Anche se a parole sembra tutto bello e facile, la creazione di un personal brand autentico e significativo non è un compito semplice. Se per un brand normalmente si va a costruire, quando si tratta di un brand personale, ancora prima di costruire, bisogna scavare a fondo.
Un’operazione che richiede consapevolezza, strategia e coerenza. Un’operazione che può incontrare non pochi blocchi e che spesso richiede l’affiancamento di un professionista della comunicazione. Ed è proprio qui che il coaching diventa uno strumento preziosissimo.
Secondo la definizione dell’International Coaching Federation “Il coaching è una partnership con i Clienti, che attraverso un processo creativo stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale”.
Originariamente nato nel contesto sportivo, il coaching si è rapidamente esteso a vari ambiti, tra cui il business, la carriera, la vita personale e, più recentemente, il personal branding.
In un mondo social pieno di guru e consulenti che continuamente vogliono dire agli altri cosa fare e cosa dire per emergere e avere successo, il coaching, con il suo non dare risposte, ma aiutando ogni persona a trovare le proprie, diventa uno strumento innovativo che aiuta i professionisti a tirare fuori la loro vera essenza, la loro autenticità e, di conseguenza, la loro luce.
Come in tanti altri ambiti, anche nel personal branding il coaching trova grandi affinità con uno degli storici approcci dai quali deriva: la maieutica. Come nell’arte socratica, il coach non pretende di passare la verità ai suoi coachee ma, attraverso il dialogo, li porta ad acquisire progressiva consapevolezza della verità che è già dentro di loro.
Anche nel contesto del Social Personal Branding, il coach agisce come una levatrice che aiuta l’individuo a “partorire” le proprie idee, convinzioni e consapevolezze. Non impone soluzioni o suggerimenti dall’esterno, ma facilita un processo di scoperta interiore che porta alla luce il vero sé dell’individuo.
Nel contesto del personal branding, il coaching è quindi uno strumento particolarmente prezioso perché aiuta i singoli professionisti ad esplorare e comprendere i propri valori fondamentali, le proprie passioni, il proprio perché profondo nonché ciò che li rende unici, al fine poi di comunicarli. Un processo di auto-riflessione che è fondamentale per portare alla luce un personal brand che sia veramente autentico e che risuoni profondamente con il pubblico a cui si desidera arrivare.
Ambiti di applicazione del Coaching nel Social Personal Branding
Gli ambiti di applicazione del coaching nel social personal branding sono davvero innumerevoli e variano a seconda del professionista/persona.
Vediamone alcuni esempi!
1) La scoperta del sé autentico
L’autenticità è uno degli elementi chiave di un personal brand di successo. In un mondo in cui i social media spesso promuovono immagini idealizzate e filtrate della realtà, dove addirittura vengono costruiti personaggi idealistici attraverso l’intelligenza artificiale, essere semplicemente sé stessi fa la vera differenza.
Tuttavia, questa autenticità, questo “essere semplicemente sé stessi” è tutt’altro che semplice. Costantemente sollecitate da un mondo che ci vuole tutti super performanti, dove il successo sembra dover essere uguale per tutti, molte persone lottano con la paura di non essere accettate o di non essere abbastanza, il che può portare a costruire un’immagine che non rispecchia pienamente chi sono.
Il coaching aiuta a superare queste barriere, questa percezione distorta della realtà, promuovendo una maggiore consapevolezza di sé e incoraggiando le persone a tirare invece fuori la propria vera identità, anche quando non risponde ai canonici ideali di perfezione… perché è proprio quella che ci consentirà di vivere e comunicarci con gioia e, con la stessa gioia, attirare le persone che hanno bisogno proprio di noi.
2) L’individuazione del proprio perché
Nella “teoria del perché”, esposta nel suo libro “Start With Why”, Simon Sinek afferma che le aziende e i leader di maggior successo ispirano gli altri partendo dal “perché” fanno ciò che fanno, non dal “cosa” o dal “come” lo fanno. Il “perché” rappresenta lo scopo, la causa o la convinzione profonda che guida ogni azione e conoscerlo è fondamentale per creare una connessione emotiva più forte rispetto alla semplice descrizione di prodotti o servizi.
Questa teoria si riallaccia nel profondo con alcune teorie che stanno alla base del coaching come la “Teoria della ghianda” esposta da James Hillman ne “Il codice dell’anima” secondo la quale ognuno ha già dentro di noi il proprio scopo di vita: un seme che va a poco a poco coltivato per essere trasformato in qualcosa di solido per aiutarci ad andare nella nostra direzione.
Non solo: anche la “Psicologia dell’Essere” di Maslow trova molti punti di contatto con questa individuazione ed espressione del proprio perché. Secondo Maslow dentro di noi ci sono infatti attitudini, talenti e unicità che spingono per sentirsi utilizzate, ascoltate e messe in atto.
In questo contesto il coaching accompagna le persone a scoprire il loro “perché”, ovvero tutta questa serie di unicità, in un processo di auto-riflessione che porta a identificare le motivazioni più autentiche e significative dietro ciò che si fa, per poi comunicarlo in modo più intenzionale ed efficace.
3) Ricerca del proprio target e della propria nicchia
Guidando l’individuo nell’esplorazione delle proprie competenze, esperienze e passioni il coach aiuta il coachee a comprendere cosa lo rende unico e quali sono i suoi punti di forza ma anche le sue attitudini, le sue passioni e i suoi obiettivi personali e professionali.
Grazie a questo profondo lavoro di consapevolezza sulla visione del coachee, il coach aiuta il professionista/personal brand a identificare quali segmenti di mercato risuonano con i propri valori individuando a poco a poco la nicchia di mercato e il target più affine a lui.
4) Individuazione e superamento dei blocchi
Secondo la formula ideata da Timothy Gallwey nel contesto del gioco del tennis, P = p – i, ovvero la performance (P) di un giocatore è data dalla differenza tra il suo potenziale (p) meno le interferenze (i).
In altre parole, la prestazione massima di un individuo non dipende solo dalle sue capacità innate, ma anche dalla capacità di ridurre le interferenze interne (come paure, dubbi, insicurezze) ed esterne (distraenti o pressioni ambientali) che ne ostacolano il rendimento.
Ecco, volendo applicare questa formula alla comunicazione potremmo tradurla in un PB = p – i
ovvero: il personal branding è tanto più efficace quanto più si riescono a ridurre interferenze e convinzioni limitanti della persona.
Perché se è vero che a parole il coachee/professionista vuole comunicarsi con autenticità e tirando fuori tutte le sue potenzialità, è anche vero che esporsi e tirare fuori davvero le proprie idee e il proprio punto di vista, è un’operazione che può rivelarsi molto sfidante.
Spesso si incontrano convinzioni limitanti, interferenze interne e blocchi mentali che vanno ad ostacolare il lavoro di personal branding: scavando dentro di sé per poi comunicarsi, vengono fuori emozioni contrastanti nonché paure come quella del giudizio, la paura di non essere abbastanza bravi e competenti per dire la propria o quella di essere in qualche modo contestati dai propri colleghi.
Convinzioni, emozioni e sentimenti che nel coaching vengono accolti e ascoltati per poi, dove possibile, facilitarne il superamento grazie a tecniche come quelle del pensiero laterale di Edward de Bono, la gestione delle interferenze interne o lavorando sulla scala di inferenza secondo la quale si sono sviluppati.
Conclusioni
In un contesto come quello dei social media il personal branding è un viaggio complesso e sfidante, che richiede non solo competenze tecniche e strategiche, ma anche e soprattutto una profonda consapevolezza di sé.
Attraverso il coaching, il personal branding diventa un viaggio di crescita, che porta non solo a un successo professionale, ma anche a una maggiore realizzazione personale. In un mondo dove l’autenticità è sempre più importante e apprezzata, il coaching rappresenta uno strumento meraviglioso per costruire un personal brand che non solo ci distingue, ma che risuona profondamente con le persone a cui vogliamo arrivare e che, in sostanza, ci rende davvero felici di fare e comunicare chi siamo!
Eleonora Succi
Social Media & Community Specialist | Coach professionista
Forlì
info@eleonorasucci.com
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