Categoria: Giornale di bordo dell’Allenatore-Coach [7]

Categoria: Giornale di bordo dell’Allenatore-Coach [7]

Giornale di bordo dell’Allenatore-Coach [7]

Così come fece nella famosa serie TV Star Trek  il capitano dell’USS Enterprise NCC-1701 James Tiberius Kirk, nel suo “Giornale di Bordo” Luciano Sabbatini – allenatore di volley e coach professionista – racconta la sua esperienza ventennale di Allenatore-Coach… Buona lettura!

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[ Giornale di bordo 7 ]

La rotta è quella giusta?

Non è sempre facile scegliere e definire la rotta dei nostri obiettivi. Diventa quasi impossibile raggiungerli se non avremo collocato lungo il percorso dei punti di monitoraggio per renderci consapevoli che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta.

Se voglio andare da Bologna a Milano in autostrada so che dovrò passare per Modena. Attraversando Modena posso verificare che la direzione per Milano è corretta, posso capire se sono nei tempi giusti rispetto al programma, etc.

Non è altrettanto semplice, nella prestazione sportiva, comprendere se stiamo procedendo bene: il Monitoraggio deve essere fatto scegliendo accuratamente i criteri con cui valutare le tappe intermedie di percorso, per poi eventualmente ricalibrare il cammino.

Parliamo di elementi oggettivi (rilevazioni statistiche, scout tecnici, tempi, misure, etc) ed elementi soggettivi (approccio, atteggiamento, determinazione, grinta, divertimento, etc.)

Gli elementi oggettivi della prestazione si poggiano sulla tecnologia più o meno evoluta, ma come fare per gli elementi soggettivi?

I riferimenti principali che utilizzo per stabilire criteri soggettivi sono incentrati sull’atleta, attraverso l’utilizzo di domande spesso riportate in schede:

1) Rispetto al tuo obiettivo dove ti senti?

2) Pensi che la direzione sia quella giusta?

3) La progressione con cui ti stai avvicinando all’obiettivo ti soddisfa?

4) Ti stai divertendo nel fare ciò che fai?

5) Vuoi fare qualcosa di più o di meno?

 

Quindi dopo aver verificato che la strada sia quella giusta, è necessario sapere quali ostacoli l’atleta ha incontrato o sui quali potrebbe in futuro imbattersi e come eventualmente superarli o aggirarli.

 

Anche qui l’allenatore può solamente chiedere all’unico “protagonista”, se e quali ostacoli vede davanti a sé e come operare per superarli:

6) Hai visto ostacoli nel tuo cammino?

7) Se si, quali sono stati?

8) Sei riuscita a superarli?

9) Cosa hai fatto?

10) Vuoi fare qualcosa diversamente?

 

Ora l’atleta può prendere in considerazione tutto ciò che potrà favorire e incentivare la sua prestazione analizzando i Facilitatori della prestazione…

[to be continued]

 

Luciano Sabbatini
Mental Coach
Referente settore sportivo di INCOACHING®

 

[Foto: Elisa Togut, opposta della Nazionale Italiana dal 1999 al 2006, totalizza 305 presenze con la maglia azzurra, è campionessa del mondo e MVP nel 2002 a Berlino. Nei campionati europei si classifica due volte seconda (2001 e 2005) e una volta terza (1999)]

 

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