Categoria: Motivazione intrinseca: l’esperienza di Flow nel Coaching

Categoria: Motivazione intrinseca: l’esperienza di Flow nel Coaching

Motivazione intrinseca: l’esperienza di Flow nel Coaching

Avete mai provato quella sensazione di leggerezza, di piena presenza mentre fate qualcosa che vi piace e vi appartiene, senza sentire né la fame né la sete e non accorgendovi del tempo che passa? Quando tutto vi sembra semplice e anche voi sentite di essere davvero voi stessi?

Durante questi momenti qualsiasi problema, preoccupazione e stress scompare “magicamente”, è come se fossimo in un mondo parallelo, dove possiamo sentire semplicemente energia creativa in evoluzione!

La teoria dello stato di Flow

Questo stato si chiama “stato di Flow”, ed è stato formalizzato in una teoria nel 1975 da Mihaly Csikszentmihalyi (uno dei padri della psicologia positiva) che afferma che tale stato è accompagnato da 7 condizioni:

senso di estasi

chiarezza sui propri obiettivi

concentrazione su ciò che si sta facendo

serenità interiore

distorsione del senso del tempo

motivazione intrinseca

bilanciamento fra sfida e capacità (p.es. se un compito è troppo facile genererà apatia e noia).

Il Flow è situato quindi fra uno stato di eccitazione, che sottende ad una motivazione intrinseca, e quello del controllo, legato all’esercizio intenzionale e l’apprendimento.

La teoria e tutti gli approfondimenti legati a questa tematica hanno individuato alcuni punti davvero interessanti:

  • ciascuno di noi può sentire lo stato di Flow in determinate attività della vita quotidiana
  • si attiva mentre siamo impegnati in attività ricche di stimolo e sfidanti (esercizio intenzionale)
  • il Flow non si attiva quando ci rilassiamo o divertiamo, ma durante un’attività, un impegno, associato ad un forte coinvolgimento ed interesse.

Far crescere il proprio talento con il Coaching

Ma come facciamo a raggiungere questo stato di Flow nelle nostre attività ed esperienze?

Secondo Seligman per poter fare esperienze positive ottimali è necessario innanzitutto avere la piena consapevolezza dei propri punti di forza e attitudini, cioè tutte quelle potenzialità che sono solo nostre e che sentiamo di avere.

Il Coaching aiuta nel raggiungimento di una buona consapevolezza delle proprie potenzialità, senza concentrarsi sul problema, ma privilegiando invece la persona. Il tema del Flow come esperienza ottimale entra quindi fortemente nel Coaching, infatti l’allenamento delle potenzialità personali e delle cosiddette “competenze calde” (Pannitti e Rossi, 2012) – legate alle attitudini caratterizzanti dell’individuo – creano il contesto ottimale per poter sviluppare e fare crescere il proprio talento.

Nello stato di Flow le persone si sentono pienamente se stesse e questo le rende più potenti e pronte a migliorare e crescere. Come diceva Colvin “ E´ il duro lavoro a fare di te un genio!”.

Vuoi diventare anche tu Coach Professionista Certificato? Scopri il nostro corso Professional Coaching Program

No Comments

Post a Comment

Chiama subito