
Dal dubbio alla fiducia. Il percorso verso l’ok interiore
Dubito, ergo sum
Incertezza e vita non suonano più come un ossimoro. L’uno si innerva sull’altro e necessariamente si compenetrano. Nonostante le nostre umane resistenze, non solo la filosofia ma anche la scienza ce lo hanno sempre dimostrato: per ogni conquista del sapere nuovo si apre sempre contestualmente, come seconda maschera di conoscenza, la via dello scarto, lo spazio del dubbio, il vacuo dell’instabile e dell’imprevedibile, la possibilità dell’errore.
Tuttavia, come ci stimola lo stesso psicologo Lacan, siamo così consapevoli che, di fronte alla realtà, la nostra naturale esigenza di stabilità e durata rappresentino una conquista quotidiana?
In quest’ottica, proprio nell’ambito del Coaching il dubbio non sopperisce alla sua natura positiva e pro-motiva. In fondo: cosa ne sarebbe della pratica delle domande efficaci e del dialogo socratico se il dubbio non guidasse l’incedere pensante del Coach, in modo dinamico ed evolutivo?
Ne discende che dubbio e centratura del Coach non sono categorie contrapposte e contrastanti; al contrario si presentano altamente relazionali, dialettiche e interdipendenti.
Il tutto porta un Coach a rinnovare costantemente le seguenti domande in compresenza con il Coachee: Chi sono? cosa sto facendo? Cosa mi accade intorno? Come mi sento?
Passare dal dubbio alla fiducia in sé stessi
Il dubbio porta il soggetto al suo divenire, ne è chiave la fiducia che riponiamo in noi stessi e una sana dose di ottimismo realistico che, in quanto tale, ammette la capacità di superare gli ostacoli, di correggere e derubricare gli schemi mentali, di andare oltre i pensieri autolimitanti. Occorre dunque rimanere solidi nella consapevolezza che:
1) il dubbio è un passaggio obbligato sulla via del vacillamento e dell’imprevedibile;
2) il dubbio è un veicolo di cambio della prospettiva verso la chiarificazione delle idee;
3) il dubbio è un volano del cambiamento e come tale conduce verso un orizzonte più decifrabile e comprensibile;
4) non vi è certezza senza l’incontro con il dubbio.
Parola di Fromm:
Processo, dubbio, movimento sono costitutivi dell’essere. E l’essere implica sempre il mutamento, cioè il suo perenne divenire. In questo senso la centratura del Coach implica un costante esercizio di ri-centraggio della propria etica e della propria postura professionale poiché nulla può darsi per scontato di fronte al Coachee.
Per tutto questo serve allenare coerenza al metodo Coaching, supervisionare costantemente il proprio Io interiore, infine abbracciare una motivazione intrinseca sollevata nei suoi sforzi dalla creatività e dalla fiducia.
Una soluzione possibile è nelle parole del sociologo Fromm: “occorre educare l’Io interiore alla sostenibile certezza di un mondo incerto e accogliere con fiducia il proprio disorientamento”.
Mi oriento così nella mia pratica quotidiana e nel dubbio, come si suol dire ….. “so di non sapere”. Ma questa è un’altra storia.
Per ulteriori approfondimenti, leggi questo articolo.
In esclusiva per INCOACHING®, testo di Simona Rebecchi – Coach professionista diplomata INCOACHING®
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